Gli ospiti di Casa di Betania, i loro familiari, le Suore Marcelline, l’equipe degli Operatori Sanitari vi invitano a prendere parte alla XXI Giornata Nazionale del Sollievo che sarà celebrata Domenica 22 maggio p.v. nel piazzale antistante dell’Hospice in via Ludovico Ariosto, a Tricase
Programma
mag22
Domenica 22 maggio 2022
Piazzale antistante Casa di Betania
dalle ore 10.30: Santa Messa presieduta da Mons. Beniamino Nuzzo vicario generale della Diocesi di Ugento - Santa Maria di Leuca
benedizione degli allievi di primo anno del corso di Laurea in Scienze Infermieristiche
collegamento telefonico con il prof. Mario Santarelli coordinatore nazionale rete delle Città del Sollievo, Fondazione Ghirotti
saluti istituzionali Sig. Antonio De Donno | Sindaco di Tricase Arch. Serena Ruberto | Assessore Salute Pubblica di Tricase Dr. Emiliano Tamburini | Direttore Dipartimento Oncologico Pia Fondazione Panico Dr.ssa Sr. Margherita Bramato | Direttrice Generale Pia Fondazione Panico
al termine ad ogni ospite verrà donato un girasole simbolo di luce e di vita che non tramonta
dalle ore 17.00: spettacolo musicale offerto dagli Alunni di terzo anno Scuola Secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo Statale di Alessano
Comunicati
Domenica 29 maggio 2022, si celebrerà la XXI Giornata Nazionale del Sollievo, istituita nel 2001 con direttiva del presidente del Consiglio dei Ministri per «promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo giovarsi di cure destinate alla guarigione».
Nel corso degli anni, considerando i bisogni concreti delle persone malate e sofferenti, il significato della Giornata è andato spontaneamente ampliandosi, abbracciando tutte le condizioni di malattia ed esistenziali che comportano sofferenza oltre alla pur sempre rilevante fase terminale della vita.
Tre gli enti promotori della Giornata: la Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti Onlus (impegnata sin dal 1975 per una cura più umana e rispettosa dei bisogni delle persone malate di tumore e dei loro familiari), il Ministero della Salute, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, con il consolidato sostegno dell’Ufficio per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana.
Motivo cardine della Giornata è sensibilizzare tutta la società civile e non solo le persone sofferenti al vissuto del sollievo e il suo obiettivo va oltre il singolo giorno della celebrazione. Essa si propone infatti di focalizzare l’attenzione di tutti i cittadini su ciò che è concretamente possibile fare per portare sollievo a chi è nella prova del dolore; un’attenzione oggi più che mai sopita o distratta dalla fretta, da disinformazone e da una certa ineducazione o paura a confrontarsi in modo maturo, empatico, solidale e propositivo con la sofferenza e con il dolore. Una Giornata dunque anche con un intento educativo, che coinvolge tutti, non solo chi per professione si prende cura delle persone sofferenti, infatti il sollievo può essere “portato” da chiunque anche con un gesto amorevole, con il dono della propria attenzione, attraverso il prendersi cura e la vicinanza alla persona sofferente.
“Anche quando non è possibile guarire, – scrive papa Francesco nel Messaggio per la XXX Giornata Mondiale del Malato 2022 – sempre è possibile curare, sempre è possibile consolare, sempre è possibile far sentire una vicinanza che mostra interesse alla persona prima che alla sua patologia”.
La presenza, la vicinanza, la prossimità alla persona malata e sofferente, nella loro dimensione fisica e spaziale, sono state frustrate e significativamente ridotte negli ultimi due anni di pandemia dalle limitazioni imposte per contrastare la diffusione del Covid-19. Ciò non significa che non si possa essere comunque “diversamente” vicini o presenti anche quando il prossimo maggio dovessero esserci ancora limitazioni, comunque prevedibilmente meno stringenti rispetto ai due anni scorsi.
La XXI Giornata del sollievo può essere un’occasione, anche animata da creatività, per manifestare la propria vicinanza alla persona che soffre attraverso segni e messaggi di cura, di partecipazione e di carità anche mediante tecnologie di comunicazione come il telefono, la messaggistica, i social, la videochat, ecc. In definitiva, “quello che importa” - come diceva Gigi Ghirotti - “è che la persona malata non si senta mai abbandonata e sola”.
La Giornata ha una connotazione affermativa e propositiva: non è direttamente “contro” il dolore o la sofferenza, ma “a favore” del sollievo, cioè l’esperienza di sospensione o affrancamento dalla sofferenza e dal dolore in chi è malato e nelle persone care.
Il sollievo è sempre possibile, anche nei casi in cui la persona permanga nella condizione di malattia o sia giunta al termine della vita. Un sollievo che può essere raggiunto grazie a nuovi e sempre più efficaci farmaci e terapie, ma anche attraverso una cura umana fatta di attenzione, tenerezza, vicinanza, sostegno e amore.
Sollievo non significa solo affrancamento dal dolore fisico o da altri sintomi, significa anche rispetto e centralità della persona. Sollievo come obiettivo della cura globale della persona anche quando non è possibile la guarigione, sollievo come auspicabile e desiderata via finale comune, meta e tappa al tempo stesso, di diverse forme di sofferenza indotte da patologie che feriscono e affliggono l’uomo nel corpo, nella mente e nello spirito.
Il sollievo è quindi un’esperienza che coinvolge tutte le dimensioni della persona umana: fisica, psichica, spirituale e sociale. Di qui la varietà delle centinaia di manifestazioni che potranno riprendere, stante l’allentamento dell’emergenza pandemica, in strutture sanitarie e municipalità in occasione della Giornata del Sollievo: eventi pubblici di sensibilizzazione e di informazione (in presenza o via internet) promossi da aziende sanitarie o da enti no profit, d’intesa con scuole, centri diocesani, parrocchie; preghiere per le persone malate e per chi se ne prende cura (è accaduto più volte nelle passate ricorrenze della Giornata che il Santo Padre, dopo la preghiera dell’Angelus/Regina Cæli, rivolgesse un saluto a chi in quel momento stava celebrando la Giornata del Sollievo insieme alle persone malate e sofferenti); convegni e corsi di formazione per operatori sanitari; riconoscimento di “Città del Sollievo” conferito dalla Fondazione Nazionale “Gigi Ghirotti” onlus col patrocinio dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (hanno superato il numero di trenta i nodi del network uniti da un impegno solidale partecipativo, informativo e formativo); esibizioni di artisti in ospedali; attribuzione di riconoscimenti a strutture sanitarie distintesi nella umanizzazione delle cure; il concorso per alunni e studenti “Un ospedale con più sollievo” in collaborazione con il ministero dell’Istruzione. Come gli altri anni al Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di Roma, il 29 maggio sarà celebrata la Santa Messa e che vede la partecipazione delle persone ivi ricoverate, dei loro familiari e di operatori sanitari.
Anche quest’anno l’Ufficio per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana sostiene la Giornata del Sollievo, diffondendone lo spirito più autentico declinato in varie attività, svolte autonomamente per iniziativa di vari Uffici diocesani per la Pastorale della Salute e di Cappellanie ospedaliere in vari contesti territoriali, ovunque ci siano persone malate e sofferenti alle quali portare sollievo anche con un gesto che li faccia sentire partecipi della comunità e mai abbandonati e soli.
(Comunicato CEI)
La Giornata nazionale del Sollievo possa essere considerata, in termini di prassi della comunicazione, come un vettore di significato, ossia un contenitore - legittimato con la sua istituzione nel 2001 - di azioni, manifestazioni, eventi di carattere culturale, solidaristico, di sensibilizzazione sociale sulla tematica del sollievo dal dolore e dalla sofferenza inutile, intensa, insopportabile, in particolare in condizioni di malattia avanzata e in fase terminale.
Il significato trasportato e trasmesso è, nelle intenzioni dei promotori della Giornata, quello di aprire piste di conoscenza, di buone pratiche sanitarie e anche di speranza su tutte le possibilità e per tutte le dimensioni della persona, per la terapia del dolore e della cura della persona sofferente anche quando la patologia è cronica o giunta in una fase avanzata e/o con prognosi infausta.
Oltre ad aprire finestre di speranza, la diffusione e comunicazione della cultura del sollievo è un importante argine alla deriva etica esemplificatrice che spinge oggi più di ieri ad imboccare vie di uscita radicali dalla sofferenza, fino a condotte eutanasiche e di suicidio medicalmente assistito, giungendo anche a legittimare questo sbocco come atto di amore o paradossalmente come una forma di sollievo, anche se estremo.
Parlare di Giornata del sollievo e non "contro il dolore" o "la sofferenza nella malattia" aiuta a diffondere il messaggio con minori difese percettive che i termini "dolore" e "sofferenza", diffusamente connotati negativamente, solleverebbero in molti e quindi la positività del concetto di "sollievo" favorirebbe il processo comunicativo e lo scambio simbolico che è alla base delle stesse manifestazioni legate alla Giornata.
In definitiva il concetto di sollievo ben si presta ad una visione multidimensionale in linea con la filosofia alla base delle Cure palliative e della antropologia cristiana la Giornata nazionale del Sollievo possa essere considerata, in termini di prassi della comunicazione, come un vettore di significato, ossia un contenitore - legittimato con la sua istituzione nel 2001 - di azioni, manifestazioni, eventi di carattere culturale, solidaristico, di sensibilizzazione sociale sulla tematica del sollievo dal dolore e dalla sofferenza inutile, intensa, insopportabile, in particolare in condizioni di malattia avanzata e in fase terminale.
Il significato trasportato e trasmesso è, nelle intenzioni dei promotori della Giornata, quello di aprire piste di conoscenza, di buone pratiche sanitarie e anche di speranza su tutte le possibilità e per tutte le dimensioni della persona, per la terapia del dolore e della cura della persona sofferente anche quando la patologia è cronica o giunta in una fase avanzata e/o con prognosi infausta.
Oltre ad aprire finestre di speranza, la diffusione e comunicazione della cultura del sollievo è un importante argine alla deriva etica esemplificatrice che spinge oggi più di ieri ad imboccare vie di uscita radicali dalla sofferenza, fino a condotte eutanasiche e di suicidio medicalmente assistito, giungendo anche a legittimare questo sbocco come atto di amore o paradossalmente come una forma di sollievo, anche se estremo.
Parlare di Giornata del sollievo e non "contro il dolore" o "la sofferenza nella malattia" aiuta a diffondere il messaggio con minori difese percettive che i termini "dolore" e "sofferenza", diffusamente connotati negativamente, solleverebbero in molti e quindi la positività del concetto di "sollievo" favorirebbe il processo comunicativo e lo scambio simbolico che è alla base delle stesse manifestazioni legate alla Giornata.
In definitiva il concetto di sollievo ben si presta ad una visione multidimensionale in linea con la filosofia alla base delle Cure palliative e della antropologia cristiana.
... Non credere che sia facile, ho i miei momenti di “puro terrore” e di “grande scoramento”, ma, grazie a Dio, per la maggior parte del tempo mi sento da Lui confortata, perché so di non essere mai sola, so che Lui, il mio Medico, è sempre al mio fianco e so che quello che ha fatto e che tutt’ora fa, lo fa solo per me, per la mia anima.
Poi ... ti sembrerà follia, ma io devo anche ringraziarlo per tutto questo, perché contemporaneamente a tanto dolore e tanta sofferenza mi ha fatto molti doni... mi ha tirato via da una vita superficiale in cui anche io mi sentivo insoddisfatta e mi ha dato la grande voglia di vivere e soprattutto il grande motivo per viverla. Vuoi sapere qual è? È racchiuso tutto in una parola sola! AMORE.
Ma non l’amore di cui abbiamo sempre parlato, è un amore diverso, è l’Amore; quello puro, l’unico tesoro che si moltiplica per divisione, l’unico dono che aumenta quanto più ne sottrai, l’unica impresa nella quale più si spende e più si guadagna: regalalo, buttalo via, spargilo ai quattro venti, vuotati le tasche, scuoti il cesto, capovolgi il bicchiere... E domani ne avrai più di prima! È l’Amore per il Signore, l’Amore che passa attraverso di Lui e arriva a tutte le sue creature.
Perciò Ama, ama tutti coloro che incontri, ama come puoi, dona un sorriso, stringi una mano, ama anche tutti coloro che non conosci. Perché l’Amore aiuta e salva coloro che lo ricevono, ma più di tutto, “salva te” che lo hai donato!
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Osservanza delle norme
Riservatezza, lealtà e trasparenza
Imparzialità
Senso di appartenenza
Eccellenza nel servizio
Lavoro di squadra
Capacità, rispetto ed eguaglianza
Umanizzazione, efficienza ed economicità